Le arpie che fanno incantare
Il fenomeno Handball Erice visto dal nord
Se un giorno mio figlio dovesse chiedermi cosa ricordo del 2020 gli risponderei, senza mettere in moto più di un paio di sinapsi, la pallamano. Non ve l’aspettavate, vero? E non me l’aspettavo nemmeno io, ma tanto è.
Negli ultimi mesi infatti (e mi scuso davvero con chiunque ci resti male per questo) ho scoperto che oltre al calcio, al basket, al volley, al curling, alle freccette, al lancio del tronco che si gioca in Scozia, c’è un altro incredibile Sport. Sport sì. Con la “S” maiuscola. Perché di questo si tratta. Un gioco nobile dove il rispetto per gli avversari inizia prima dell’incontro, prosegue dopo il fischio d’inizio quando i giocatori ancora una volta si salutano con rispetto, e finisce… mai. Mai, sì. E non è così scontato. Ma nella pallamano è così.
Ecco, da noi qui, a Erice, abbiamo un gioiellino. Abbiamo proprio una società che fa pallamano sana. Ed è una realtà ricca di valori che milita nella massima serie femminile. Ma, oltre tutto, una società che ha voglia di fare le cose bene. A partire dalla scelta delle atlete. Ragazze come Antonella Coppola o Ana Rajic. Ragazze acqua e sapone che, sul campo, nonostante la grinta e la rabbia agonistica con cui fanno esplodere tanta potenza, non perdono mai neanche un grammo della loro eleganza. Della loro semplicità. Della loro intelligenza. Quanta bellezza.
Non avete idea di quanta trepidazione mi prenda ogni volta che aspetto di vedere una loro partita. Molto di più quando aspetto il corriere di Amazon, credetemi. E per me non è poco. Credo che le ragazze di Handball Erice (per esattezza AC Life Style Handball Erice) creino dipendenza. Sì. Dovrebbero scriverlo in sovraimpressione prima di ogni diretta: “ATTENZIONE! Handball Erice crea dipendenza”.
Questo gioiello ce lo dobbiamo tenere stretto. Sì, a Erice, oltre a quello delle genovesi, c’è un profumo nuovo che pervade nell’aria. Quello di una squadra di pallamano. Di un gruppo di ragazze incredibili che ti prendono il petto. Ti caricano di adrenalina. Ti emozionano. Sempre.
Sapete, non c’è stata mai mai mai una sola volta che non sono andato in apnea durante un loro attacco. Durante una fase difensiva. Durante un micidiale contropiede. Di nuovo, quanta bellezza.
La passione scoperta "per caso" da un trapanese che vive al nord e che, di professione, fa l'autore televisivo: Gaspare Grammatico (nella foto)
Ora, io purtroppo vivo lontano. E anche quando arriverà il momento della riapertura post Covid difficilmente potrò andare al palazzetto a incitarle per nome, proprio come faccio qui da casa. Sì perché, davanti al monitor del mio computer, per me sono Martina, Agustina, Lorena, Valentina, Sladjana, mentre si passano la palla, mentre si inseriscono in area, mentre difendono, quando tirano, quando segnano. Però, voi che siete in città, quando sarà nuovamente possibile, andate al Pala Cardella. Andate a divertirvi. Vi garantisco un’ora abbondante di sano divertimento. Credetemi. Vi sfido. Provate a guardare una loro partita senza farvi coinvolgere, se siete capaci. Senza la gola arrossata per il tifo. Senza uscire dal palazzetto con le guance rosse. Innamorati.
Ancora una volta. Quanta bellezza.