Emendamento Ciminnisi: 343mila euro per la scuola di Salinagrande

Finanziati lavori di adeguamento sismico e messa in sicurezza

Emendamento Ciminnisi: 343mila euro per la scuola di Salinagrande

La Regione Siciliana finanzierà con 343mila euro i lavori di messa in sicurezza e adeguamento sismico del plesso scolastico della scuola d’infanzia e primaria “Giovanni Pascoli” di Salinagrande nel comune di Misiliscemi.

L’intervento è frutto di un emendamento presentato all’ARS dalla deputata trapanese del M5S, Cristina Ciminnisi e, è scritto in un comunicato stampa, va letto come «un impegno per il territorio che non guarda al colore politico ma a all’interesse concreto della comunità».

«È il mio contributo - specifica Ciminnisi - alla risoluzione dei piccoli problemi di quotidianità che viviamo; quelli per i quali non si riesce mai a pianificare interventi che dovrebbero essere, invece, normali». La deputata trapanese non è nuova ad interventi mirati sul territorio in occasione delle manovre finanziarie della Regione. Lo scorso anno nell'ambito degli spazi operativi concessi ai deputati regionali fece finanziare i lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza delle piazze di Palma e Rilievo, intervento attualmente in corso in queste settimane

Per la presidente del Consiglio Comunale di Misiliscemi, Michela Di Gaetano, l'emendamento è «frutto di una visione condivisa per il futuro del nostro territorio e avrà un impatto duraturo sulla comunità scolastica di Misiliscemi e sulla qualità della vita dei nostri bambini dell'Istituto Comprensivo "Giuseppe Montalto"». Di Gaetano in un comunicto congiunto con la deputata parla di «concretezza» e «impegno» da parte di Ciminnisi «nell’interesse dei giovanissimi studenti, del personale docente e della comunità misilese».

Nella stessa nota alla stampa la deputata trapanese non manca di sottolineare, però, le sue critiche alla manovra finanziaria varata dal Governo Regionale, esprimendo un giudizio molto duro anche in relazione a più alte aspettative da parte dei siciliani, alle prese con una pesante crisi idrica che rischia di mettere in ginocchio, dopo l'agricoltura e la zootecnia, anche il turismo: «In questa manovra di più di 100 milioni di euro, che mi sento di ribattezzare come la “manovra delle piccole cose”, il Governo Schifani si è dimostrato ancora una volta incapace di pensare alle grandi emergenze della Sicilia».