In una mozione il NO dell'ARS al deposito di scorie nucleari

Il vota d'aula a partire dall'atto presentato dalla deputata trapanese Ciminnisi

In una mozione il NO dell'ARS al deposito di scorie nucleari

L’ARS dice No al deposito nazionale di scorie nucleari nei comuni di Trapani e Calatafimi Segesta. L'assemblea ha approvato la mozione presentata dal M5S e di cui era prima firmataria la deputata trapanese Cristina Ciminnisi. Nel corso del dibattito d'aula il Governo Regionale non s’è pronunciato e nessun suo rappresentate è intervenuto. Un silenzio che la deputata Ciminnisi ha "censurato" in una dichiarazione diffusa alla stampa: «Il NO al deposito nazionale di rifiuti radioattivi votato dall’aula esprime la volontà popolare.Ci delude - ha detto - il fatto che non abbiamo ascoltato un NO altrettanto deciso da parte del Governo Regionale, ancora una volta prono ai dictat di Roma». Contro la mozione ha votato il deputato di FdI Giuseppe Bica.

«Ci appare incredibile - ha continuato Ciminnisi - il voto contrario dell’on. Bica che ha riproposto il tema dei posti di lavoro e dello sviluppo economico. La nostra storia, le bellezze paesaggistiche, le eccellenze agroalimentari, le produzioni uniche ed irripetibili, non intendiamo svenderle, né barattarle con un presunto sviluppo economico e sociale che andrebbero nella direzione contraria alla vocazione turistica e agricola dei comuni di Trapani e Calatafimi Segesta e della Sicilia più in generale. Per altro è emerso nel corso del dibattito d’aula che i siti individuati a Trapani e Calatafimi sono tutt’altro che idonei».

«È inaccettabile – conclude Ciminnisi - che in una terra continuamente depredata delle risorse per l’ammodernamento strutturale, in una regione che fa i conti con un ritardo infrastrutturale trentennale, l’unica infrastruttura che da Roma si pensa di realizzare in Sicilia sia un deposito per accogliere i rifiuti radioattivi di tutta Italia. Ancora una volta s’è tentato di immolare la Sicilia sull’altare di un interesse nazionale. Ci aspettiamo ora che il Governo sia conseguente, che rispetti il voto dell’aula e che si attivi perché Trapani e Calatafimi Segesta siano esclusi dalla carta nazionale dei siti indicati come idonei».