'Rifiuti zero' a Pantelleria: proseguono le attività di bonifica delle aree naturali

Interventi a Punta Karace e programmazione di azioni per il ripristino ecologico della “Valle di Nikà”

'Rifiuti zero' a Pantelleria:  proseguono le attività di bonifica delle aree naturali

Proseguono le azioni di bonifica della rete sentieristica e delle aree limitrofe. Dopo un primo ciclo di interventi sono nuovamente attivi i mezzi per la rimozione dei rifiuti sul lungo tratto a valle della perimetrale orientale tra Gadir e Cala Tramontana, colpito nel 2023 da un vasto incendio che ha fatto emergere una grande quantità di scarti di ogni genere (ferro, vetro, rifiuti elettronici e persino amianto), gettati incoscientemente nel corso degli anni fra la vegetazione. I mezzi sono al lavoro per bonificare l’area di Punta Karace, grazie alla collaborazione attiva tra l’Ente Parco Nazionale “Isola di Pantelleria”, il Comune di Pantelleria ed AGESP Spa, ma anche grazie alle preziose segnalazioni di guide escursionistiche, carabinieri forestali, associazioni e cittadini.

L’abbandono indiscriminato di rifiuti nelle aree naturali rappresenta una minaccia significativa per l'ambiente e per la salute umana, oltre a comportare costi elevati per la pulizia e il ripristino degli ecosistemi danneggiati. Per questo è importante segnalare azioni improprie agli organi competenti e sensibilizzare chi ci sta vicino sull’utilizzo di pratiche di smaltimento dei rifiuti responsabili e sostenibili e sull'importanza della tutela dell'ambiente.

Inoltre, grazie all’attività di progettazione dell’Ente Parco, è stato ottenuto un importante finanziamento da parte del MASE (Programma “Siti naturali UNESCO per il Clima 2023”) per il “Ripristino ecologico della “Valle di Nikà” che ha come obiettivo principale quello di attivare misure di riduzione dei rischi e delle vulnerabilità dovuti ai mutamenti del clima, in una zona ad elevata naturalità, favorendo l’aumento della copertura vegetazionale endemica e la rinaturalizzazione dell’area. L’insieme degli interventi che si intendono realizzare consentiranno di costituire un substrato di suolo su superfici attualmente prive di vegetazione dove verranno piantumate specie autoctone in modo tale di contribuire all’incremento di CO2 stoccata.