Erice, il progetto del CAI per la valorizzazione del Bosco Sacro

Ieri il primo Workshop, in occasione della Festa della Donna

Erice, il progetto del CAI per la valorizzazione del Bosco Sacro

Si è tenuto alla Baita del CAI Erice il primo Workshop sul progetto di valorizzazione del Bosco Sacro, promosso dal Comune di Erice. Coordinato ed organizzato dal presidente della sezione CAI Erice Vincenzo Fazio in collaborazione con COGECA Srl, con il coinvolgimento di botanici, forestali, esperti di ingegneria naturalistica, di monumentalità arborea e di ecologia del paesaggio.

Ha aperto i lavori il vicesindaco Gianvito Mauro che ha ringraziato il team di progetto, annunciando che gli obiettivi di valorizzazione e riqualificazione della cintura del Bosco Sacro sono strategici per i piani di sviluppo e di valorizzazione naturalistica del Comune montano. “Il Bosco Sacro che circonda storicamente il borgo medioevale di Erice - ha annunciato Mauro -sarà oggetto di altri ulteriori investimenti previsti dall’A.C. con progetti complementari, inerenti i giardini del Balio ed un moderno impianto anti incendio boschivo”. Mauro ha chiamato a raccolta gli attori del territorio citando la sezione CAI Erice come soggetto aggregatore, per elaborare un futuro piano di gestione e di tutela dell’area boschiva, pianificando ed autorizzando come Comune anche attività di turismo naturalistico, che possano contribuire al piano di gestione per i prossimi anni, come previsto dai vincoli di manutenzione dell’area nel progetto finanziato, che per i primi due anni sono assegnati alla società COGECO e successivamente passeranno in carico alla Città di Erice.

Gianluigi Pirrera vicepresidente AIPIN (Associazione Italiana di Ingegneria Naturalistica) ed esperto di ecologia del paesaggio ha inquadrato il progetto ricordando che “la giornata dell’8 marzo non è stata scelta a caso perché il rispetto della natura sarà celebrata con azioni contro il femminicidio”. Quale coordinatore del gruppo di progettazione interdisciplinare ha rappresentato anche i consulenti ecologici Lorena Ferrara e Filippo Amato. Pirrera ha presentato l’elevata mission ecosistemica, culturale del progetto e gli obiettivi scientifici e botanici perseguiti attraverso i lavori di riqualificazione e valorizzazione dell’area Natura 2000 con le specie target: i Ciliegi canini, già proposti come monumentali e le Iris, anticipando la possibilità di un asse che colleghi, ora sentiero riattivato, la Torretta Pepoli agli alberi monumentali. Il Capitale Naturale, obiettivo del progetto, apre prospettive sempre più ampie culturalmente ed economiche.

Biagio Travaglia Cicirello esperto ricercatore di alberi monumentali ha richiamato la fase della sua scoperta e  ritrovamento di un gruppo di “Ciliegi Canini” risalenti alla fine del 1800, la cui datazione botanica ne accredita l’ipotesi di messa a dimora da parte del “Conte Pepoli”, che nell’area sottostante la costruzione della Torretta Pepoli aveva realizzato un vero e proprio giardino botanico innovativo e splendido per l’epoca- composto anche da specie vegetali alloctone alla montagna di Erice, ma di alto pregio e valore paesaggistico, che si sono perfettamente integrati al particolare microclima ericino, arrivando ai ns giorni in splendida forma.

Interessantissimo l’intervento al workshop del consulente COGECA Leonardo Scuderi, che ha monitorato e tracciato la flora particolare che ha naturalizzato nel tempo l’area del bosco sacro, ed ha citato la ricca fauna storicamente presente nei versanti del bosco, che negli ultimi decenni si è ridotta moltissimo. L’architetto paesaggista Pietro Pedone ha tenuto a rimarcare alcuni parallelismi dell’area del Bosco Sacro percepiti nelle aree di riserve naturali visitate in Grecia, dove nel bosco è ancora possibile meditare e godersi il tempo coltivando passioni e meditazioni senza secondi fini. Molto costruttivo e collegato alla coerenza della bellezza della natura e del bosco con l’espressione artistica, è stato l’intervento di Gaspare Occhipinti, docente, operatore artistico e rappresentante del "Cammino Antica Trasversale Sicula " insieme all’ericino Giuseppe Adragna. Il tecnico forestale Giacomo Coppola che collabora operativamente ai lavori di riqualificazione dell’area Natura 2000 effettuati da COGECO ha raccontato della sua ricerca storica sulla scoperta del gruppo del Ciliegi canini, effettuata dallo stesso presso la biblioteca comunale "Vito Carvini" consultando anche il Direttore dell’epoca Vincenzo Adragna, illustre personaggio e storico di Erice.

Un toccante e commovente intervento -considerata la coincidenza dell’8 marzo Festa delle Donne- è stato portato in diretta streaming al Workshop da Cristina Mostosi, presidente dell’associazione “Le Iris di Trebecco” di Bergamo, come attività di sensibilizzazione sul fenomeno della “violenza di genere”.  Cristina Mostosi ha preannunciato la proposta di un progetto botanico “UNA IRIS PER NON DIMENTICARE” tutte le donne vittime di violenza.  Il suo progetto mira a sensibilizzare l’opinione pubblica affinché le violenze di genere non vengano piu’ sottaciute e vengano eliminate. Alla bruttura degli “orchi” che fanno violenza sulle donne si vuole contrapporre la Bellezza delle iris, il Rispetto, la Gentilezza. Mostosi sarà ospite del CAI Erice il 4 aprile, per la creazione nel Bosco Sacro di una aiuola di Iris, come pianta simbolo per non dimenticare le vittime di femminicidio e per formare e sensibilizzare insieme al Comune ed al CAI i giovani delle scuole, al fine di aiutarli a creare rapporti fondati sul rispetto della persona. Ha concluso i lavori del workshop il presidente Vincenzo Fazio che ha richiamato ad una collaborazione sinergica e congiunta i rispettivi titolari delle aree boschive della montagna di Erice Comune ed ex Demanio Forestale- per una azione concreta di manutenzione straordinaria delle rete sentieristica CAI, per renderla fin da subito fruibile e adeguata ad ospitare raduni di escursionismo di caratura regionale e nazionale, per la cui possibile futura realizzazione, i lavori di riqualificazione e valorizzazione del Bosco Sacro rappresentano un vero fiore all’occhiello del territorio ericino.