La Consulta provinciale delle studentesse e degli studenti di Trapani: verso un futuro di inclusività e impegno sociale

La Consulta provinciale delle studentesse e degli studenti di Trapani: verso un futuro di inclusività e impegno sociale

La Consulta provinciale delle studentesse e degli studenti di Trapani, guidata dal preside Antonino Occhipinti, annuncia con orgoglio una significativa modifica nel proprio statuto interno. Da oggi, la Consulta adotterà la forma grammaticale inclusiva, dando la declinazione sia al femminile che al maschile, diventando così la "Consulta Provinciale delle Studentesse e degli Studenti di Trapani".

Il preside Occhipinti sottolinea che “questa modifica non rappresenta solo un atto formale, ma un vero e proprio cambiamento radicale, volto a educare la società verso una maggiore inclusività e rispetto reciproco”.

In quest'ottica di rinnovamento, la Consulta ha deciso di istituire quattro commissioni territoriali, ognuna dedicata a personalità simboliche.

La prima commissione è dedicata a Mauro Rostagno, con un chiaro messaggio di ferma condanna alla mafia e a qualsiasi forma di associazione a delinquere. La seconda è dedicata a Eleonora di Girolamo, soprannominata "Cudduredda", la bambina tragicamente scomparsa nel terremoto del Belice del 1968, per assicurare che la provincia ricordi e tramandi questa tragedia, soprattutto alle nuove generazioni. Le restanti due commissioni sono dedicate al sito archeologico "Lilibeo", fondamento dell'attuale città di Marsala, e alla Casbah di Mazara del Vallo. Queste scelte testimoniano l'impegno della Consulta nel promuovere l'accoglienza e il sostegno a tutte le persone, senza distinzione di etnie o provenienze sociali.

Inoltre, la Consulta Provinciale Studentesca dedica spazio nelle sue pagine istituzionali per ricordare la tragica morte del piccolo Giuseppe Di Matteo, commemorando l'anniversario della sua scomparsa.

Il preside Occhipinti conclude sottolineando che “queste iniziative non sono solo passi formali, ma costituiscono un contributo tangibile al cambiamento sociale, posizionando la Consulta come un esempio di apertura e accoglienza per tutti. Questo significativo passo avanti rappresenta forse il primo del suo genere in Italia, evidenziando la leadership e la volontà della Consulta di essere un agente di cambiamento nella società”.