Pantelleria, ingresso irregolare di migranti: 3 arresti
I Finanzieri intercettano e bloccano una imbarcazione da pesca tunisina
Consentivano l’ingresso irregolare di migranti in Italia. Questa l’accusa contestata ai tre membri di equipaggio di un’imbarcazione da pesca tunisina, sorpresa dai Finanzieri del Reparto Operativo Aeronavale di Palermo, nelle acque di Pantelleria.
A seguito di una segnalazione sospetta è arrivata dalla rete radar costiera del Corpo installata presso l’isola di Pantelleria ed in uso del Reparto Operativo Aeronavale di Palermo, è stato inviato in zona un assetto navale rumeno, operante per conto dell’Agenzia Europea Frontex.
All’arrivo hanno trovato un gommone di modeste dimensioni e scarsa galleggiabilità con a bordo 8 migranti sedicenti tunisini. Nelle vicinanze è stata inoltre notata la presenza di una imbarcazione da pesca extracomunitaria, non impegnata in alcuna attività.
Immediata la segnalazione alla sezione Operativa Navale di Porto Empedocle e il conseguente invio della vedetta classe dislocata temporaneamente su Pantelleria. Durante le fasi di avvicinamento, però la motopesca tunisino intraprendeva una rotta in allontanamento, mostrandosi reticente al controllo da parte dei militari.
Una volta fermata, i finanzieri di mare notavano totale assenza di pescato ed attrezzature totalmente “asciutte” ed inutilizzate. Questi elementi indizianti, uniti alle ottime condizioni di salute dei migranti intercettati, poco compatibile con chi affronta i cosiddetti “viaggi della speranza” via mare, e la precarietà del gommone ove viaggiavano, sicuramente non in grado, sia per caratteristiche che per autonomia, di affrontare una traversata così lunga, inducevano i militari a condurre l’unità extracomunitaria presso il porto di Pantelleria per altri approfondimenti.
Le successive attività investigative poste in essere dai finanzieri di mare, tutte svolte sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Marsala, si concretizzavano nell’esecuzione della misura del fermo di indiziato di delitto nei confronti di tutti i componenti dell’equipaggio del peschereccio tunisino, i quali, sempre a mezzo di una unità navale del Corpo, venivano trasferiti presso Trapani per poi essere tradotti alla Casa Circondariale Cerulli.
Lo scorso 3 giugno, il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Marsala, ritenendo solido il quadro probatorio a carico degli indagati, ha confermato i fermi, confermando l’esigenza della custodia cautelare in carcere.