Erice, una petizione contro l’antenna 5 G tra preoccupazione e disappunto

Contestato l’impianto Iliad tra le vie Cosenza e Manzoni Parla il promotore della raccolta di firme per la rimozione

Erice, una petizione contro l’antenna 5 G tra preoccupazione e disappunto

Caseggiati, una strada che si estende in lunghezza, gente affacciata ai balconi della propria palazzina, un “caffè” affollato, anziani che escono ed entrano da una nota clinica di Erice, bambini che si imbattono in una estenuante salita che li condurrà (forse) alla parte più elevata di Via Manzoni. Lo sguardo di un comune cittadino si soffermerebbe certamente su questo incessante brulicare di vita ma basta aguzzare la vista e sollevare gli occhi per scorgere una “mastodontica” e metallica antenna che svetta da una delle abitazioni collocate in quest’area. 
Sono le 16,30 quando incontriamo Pietro Barbera, promotore della petizione per la rimozione dell’antenna 5 G – Iliad, dal sito di Via Cosenza, angolo Via Manzoni. La prossimità al luogo dell’installazione ci permette di constatare in maniera ravvicinata la cintura d’antenne che racchiude al suo interno un agglomerato di case. 
Al momento della nostra intervista più di 250 cittadini residenti, hanno democraticamente espresso il loro dissenso all’attivazione dell’antenna Iliad ed evidentemente le motivazioni di questa inquietudine generale non sono esclusivamente riconducibili ad una questione attinente alla salvaguardia del decoro urbano, reclamato già dall’art. 56 e 125 del Regolamento edilizio Comunale. Ci sono evidenze, così ci sembra opportuno definirle, che non giustificano la necessità di attivazione della rete mobile in un nuovo sito dichiarato peraltro zona gialla. 
L’oggetto della petizione è uno ma le motivazioni sono tante come anche le incongruenze. 
Per prima cosa- ci spiega Barbera – l’antenna è stata installata adiacente alle abitazioni limitrofe, a ciò va aggiunta la presenza di luoghi di cura aperti al pubblico quali: la Clinica “Villa dei gerani” e l’Ospedale S. Antonio di Trapani, la “Clinica S. Anna”, scuole pubbliche come “G. Pascoli” “A. De Stefano”. Per questi motivi il sito di istallazione, ai sensi dell’art. 108 delle N.T.A, Norme che specificano gli interventi previsti da un piano urbanistico generale o particolareggiato, rientra di diritto tra le aree sensibili (zona gialla) dove non è consentito l’impianto di antenne. 
C’è poi un secondo punto, relativo a questa vicenda, che desta l’apprensione dei cittadini del comune: la scarsità d’informazione. Si soprassiede, in questo caso all’art. 7.2 del Regolamento Comunale per l’istallazione degli impianti di radio telecomunicazione, telefonia mobile e assimilabili approvato con delibera del C. C. n.24 del 12.04.2022, secondo la quale la popolazione del quartiere sarebbe dovuta essere preventivamente e adeguatamente informata dell'installazione di tale antenna a ridosso delle proprie abitazioni. Tale questione, si ricongiunge per via diretta all’impossibilità dei cittadini, specialmente a quelli affetti da gravi patologie cliniche, di manifestare le proprie perplessità, con consulenze mediche attestante la nocività (o meno) del carico di emissioni elettromagnetiche. 
La stesso “dazio” è stato pagato dai lavoratori e dai proprietari di attività commerciali presenti in questa zona, in cui già sono presenti altre antenne di trasmissione telefonica. 
Tali premesse rendono reale il pericolo di un cumulo degli effetti delle emissioni elettromagnetiche nocive alla salute pubblica. 
Non a caso, tra le richieste avanzate nella petizione si domanda “Se siano stati condotti studi preliminari sulla quantità di emissioni che possono determinarsi a seguito dell’istallazione dell’antenna Iliad (in sovrapposizione alle altre emissioni delle altre antenne della zona); 
Si pone dunque un interrogativo relativo all'individuazione di siti alternativi che limitino l'esposizione della popolazione residente alle emissioni elettromagnetiche. 
In altre parole: sono state individuate delle alternative prima di scegliere il sito in cui procedere al montaggio dell’antenna?
La questione è stata oggetto di un’interrogazione risalente al 13 marzo scorso. Nell’ambito della quale non si è giunti ad una esaustiva chiarificazione. 
Mentre noi scriviamo della vicenda, l’antenna “indisturbata” incombe sui palazzi. Non è ancora attiva ma già, dalla grande perplessità che s’insinua tra i residenti del comune, pare non essere stata pienamente integrata nel patrimonio di una zona che è arteria principale della città, punto di collegamento con la funivia, frequentatissima dai turisti diretti alla vetta medievale.
Resta il dilemma, finale, quello più pungente e stringente: tutelare gli interessi di un noto colosso nell’ambito delle telecomunicazioni o salvaguardare la salute dei cittadini?