Minacciò ed offese l'ex comandante della Guardia Costiera di San Vito Lo Capo: arriva la sentenza della Cassazione

Protagonista della vicenda è Andrea Di Liberti

Minacciò ed offese l'ex comandante della Guardia Costiera di San Vito Lo Capo: arriva la sentenza della Cassazione

La Cassazione ha confermato la condanna ad un anno e sei mesi di reclusione più il pagamento delle spese processuali nei confronti Andrea Di Liberti, di San Vito Lo Capo, accusato di oltraggio a pubblico ufficiale e tentata violenza privata aggravata.

La vicenda risale al 2015 e ruota attorno all’operazione “Un posto al sole”, messa a segno dalla Guardia Costiera, di concerto con la Guardia di Finanza e i Carabinieri e che portò al sequestro di ben dodici impianti balneari che insistevano lungo la spiaggia sanvitese. Il provvedimento colpì all’epoca anche la moglie di Andrea Di Liberti che,  il giorno dopo, chiese un incontro con l’allora comandante della Guardia Costiera di San Vito Lo Capo, il maresciallo Tommaso Rallo.

Al diniego di Rallo, impegnato per motivi di servizio, Di Liberti andò su tutte le furie cominciando ad inveire per strada contro il militare. Minacce ed insulti, sotto lo sguardo attonito dei passanti. Nell’ottobre del 2018  Di Liberti venne assolto in primo grado dal giudice monocratico presso il tribunale di Trapani. Sentenza ribaltata nel 2021 dalla Corte di Appello di Palermo.

Dopo sette anni, la vicenda si è conclusa con la sentenza definitiva, emessa lo scorso 7 febbraio dalla Corte di Cassazione. Il maresciallo Rallo, oggi in servizio a Marsala, assistito dall’avvocato Fabio Sammartano, si è costituito parte civile nell’ambito del procedimento.