Matteo Messina Denaro, blitz della Dia all'ufficio anagrafe del Comune di Alcamo

Sulle tracce delle carte d'identità in uso al boss

Matteo Messina Denaro, blitz della Dia all'ufficio anagrafe del Comune di Alcamo

Agenti della Dia hanno rovistato per ore, ieri mattina, tra i documenti dell’ufficio anagrafe e carte d’identità del comune di Alcamo sulle tracce di Matteo Messina Denaro. Gli inquirenti stanno cercando di risalire all’origine delle 5 carte d’identità, oltre a quella dell’alias Andrea Bonafede che il boss aveva con sé al momento dell’arresto, ritrovate nella sua abitazione di vicolo San Vito a Campobello di Mazara.

Si indaga insomma per capire da dove arrivano i documenti d’identità di cui il padrino era in possesso. Un altro filone nell’indagine partito dai furti messi a segno al Comune di Trapani nel 2015 e nel 2018. Tutti i documenti riportano le generalità di altrettanti cittadini campobellesi incensurati, tutti apparentemente autentici con un’unica evidente anomalia: la foto per tutti di Matteo Messina Denaro.

Negli uffici comunali di Alcamo, gli uomini della Dia hanno acquisito documenti, certificazioni e fotografie. Si tratterebbe in particolare di numerosi cartellini attestanti il rilascio delle carte d’identità: in pratica le controprove che rimangono negli archivi del Comune e che riguardano i documenti d’identità rilasciati. Uno dei documenti con cui Matteo Messina Denaro era andato in giro infatti, sarebbe proprio una carta d’identità regolare rilasciata dal Comune di Alcamo nei primi anni 2000, anche questa intestata ad altri ma con la foto del boss.