Giornata mondiale della Popolazione

Report del passato e previsioni al 2100

Giornata mondiale della Popolazione

Oggi è la giornata mondiale della popolazione. Una giornata che punta ad aumentare la consapevolezza sulle problematiche riguardanti la popolazione mondiale. A volerla, fu il consiglio direttivo del Programma di sviluppo delle Nazioni Unite nel 1989. Fu effetto mediatico suscitato dal superamento dei 5 miliardi di individui presenti sulla terra, che simbolicamente si data all’11 luglio 1987, a spingere il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione ad istituire “La Giornata Mondiale della Popolazione” che mira ad aumentare la consapevolezza sia su questioni demografiche quali l’importanza della pianificazione familiare, sia sui diritti quali la parità di genere, la povertà e la salute materna.  

Secondo l’ultimo Rapporto di revisione biennale sulle Stime della Popolazione Mondiale oggi ci sono 7,7 miliardi di individui sul nostro Pianeta e si stima che al 2050 saranno 9,7 miliardi, per raggiungere i 10,9 miliardi nel 2100, data presumibile del raggiungimento del picco.

I numeri stimati dall’ONU mostrano che il ritmo di crescita è di circa 100 milioni ogni 14 mesi, nonostante le popolazioni si siano stabilizzate in molte regioni, in particolare in Europa e Nord America.

Dal 2010, 27 Paesi hanno registrato una riduzione dell’1% delle dimensioni della loro popolazione, a causa dei bassi indici di fertilità. Tra il 2019 e il 2050, si prevede che le popolazioni di 55 Paesi diminuiranno dell’1% o di più.

Anche in Italia continua a diminuire la popolazione: al 1° gennaio 2020 i residenti ammontavano a 60 milioni 317mila, 116mila in meno su base annua. È aumentato il divario tra nascite e decessi: per 100 persone decedute arrivano soltanto 67 bambini (dieci anni fa erano 96). Positivi ma in rallentamento i flussi migratori netti con l’estero: il saldo è di +143mila, 32mila in meno rispetto al 2018, frutto di 307mila iscrizioni e 164mila cancellazioni. Ulteriore rialzo dell’età media: 45,7 anni al 1° gennaio 2020. Questi primi sei mesi dell’anno hanno colpito duramente la popolazione italiana, ma la speranza è quella di ricominciare le nostre vite normali, le nostre abitudini, restare in Italia e far sì che il Paese rinasca a nuova vita.

Anche la città di Trapani ha un tasso di natalità in decremento e conta meno di 70 mila abitanti. Come il resto d’Italia, la provincia trapanese è in crisi demografica.

È ormai noto, il 2020 è stato finora un anno funesto, e ha visto oltre 12 milioni di casi di coronavirus e circa 550 mila morti, ma l’augurio di oggi è che i prossimi mesi possano essere costruttivi per tutta la Nazione e per il mondo intero, soprattutto ricchi di buon senso e di nuove e decisive possibilità migliorative.