Misiliscemi, museo o...?

Editoriale del 28 luglio 2022 pubblicato in prima pagina sul giornale

Misiliscemi, museo o...?

Sul ritrovamento di un altro relitto che, molto probabilmente, risale alla guerra punica fra Roma e Cartagine, si sta tenendo un profilo basso mediaticamente.
Sarà che Francesco Brascia, il sommozzatore per passione che ha fatto due dei tre ritrovamenti, non è avvezzo alla comunicazione sui mass media, ma in questi venti giorni ho letto veramente poco su quanto avvenuto a Marausa.
E più che sui resti di uno scafo, l’ennesimo, ho invece letto qualcosa sui possibili due ordigni bellici ritrovati sempre in quella zona di mare a Marausa dallo stesso Brascia. Alla fine non erano nemmeno ordigni bellici, sono dei “corpi metallici” di non ancora meglio identificata natura. Non scoppiano, si può andare a fare il bagno.
Ecco, il problema per alcuni misilesi pare stia proprio lì: “meglio non rompere le palle con sti ritrovamenti di relitti che sennò ci chiudono il mare e qui non  possiamo più fare bisinisse”.
Quindi silenzio, non alziamo polveroni. Che poi, quando si farà il Comune vero e proprio, penseremo a un museo del mare a Marausa... e alle strutture ricettive, ovviamente. Giusto, mi sento di dire che il ragionamento non fa una grinza. Se non fosse che, da quello che sembra, quel tratto di mare di Marausa è davvero un possibile museo sommerso da valorizzare, tutelare e far rendere economicamente. Picciotti, in altre parti del mondo con una pietruzza ci fanno i milioni, qui ci facciamo la fame pur avendo la storia, rendiamocene conto.
Certo, manco è bello che i burocrati di turno imbalsamino l’area ma manco dobbiamo fare finta di nulla e girarci dall’altro lato.